Riflessioni di un Thanksgiving notturno
Due mesi sono passati dal mio ritorno dal Senegal. Banale dirlo, ma come vola il tempo. Da inizio ottobre sono cominciate una serie attività che mi hanno travolta: la tesi, il lavoro di allenatrice, la collaborazione con la redazione, gli allenamenti, gli incontri di meditazione… E adesso arriva il Natale, si cominciano a sentire i primi jingle , rispuntano le lucine, non fa freddo, ma piove sempre. Ogni anno mi ripropongo di cercare di essere felice per l’arrivo del Natale, ma è uno sforzo inutile. Una delle mie migliori amiche dice che sono un piccolo Grinch, mia madre mi ha regalato un libro intitolato “Fuga dal Natale”, in cui la protagonista è una ventenne che per sfuggire alle festività parte per il Sudamerica facendo impazzire i genitori – suona familiare, vero? In questa tipica malinconia autunnale (vedi il post dell’annoscorso ), la cosa che ultimamente mi sta rendendo più felice di tutte è andare al parco ad allenare i bambini e i ragazzi. Non pensavo che ...