A story of Eid Al-Adha
[ITA] Ciao a tutti miei cari lettori!
Mentre in Italia è cominciata la scuola, io ho passato degli indimenticabili 5 giorni a Kenitra (قنيطرة), nel nord del Marocco, vicino a Rabat. Sono stata ospitata dalla mia compagna di stanza e sono stata trattata come una principessa (come potete vedere nella foto qui sotto).
Abbiamo lasciato l'università venerdì in tarda mattinata, tre taxi dopo siamo arrivate alla stazione di Meknès e da lì abbiamo preso il treno per Kenitra. Una volta arrivate abbiamo mangiato del fantastico cous cous. Il cous cous si mangia tradizionalmente il venerdì e se ne prende un po' alla volta da una terrina gigante con un cucchiaio, non lo si versa sui piatti.
Tutta la cucina marocchina è molto comunitaria e si mangia essenzialmente con le mani: si prende un pezzetto di pane e si raccoglie così il cibo dal piatto principale.
La sera abbiamo fatto un po' di shopping nella parte nuova della città e poi siamo andate a letto presto perchè eravamo stanche per il viaggio
Sabato pomeriggio siamo andate in una spiaggia chiamata Mehdiya. Essendo sul lato dell'Oceano Atlantico e non del Mar Mediterraneo, le onde erano parecchio alte, e surf e kite-surf sono sport molto praticati in queste zone. Il clima era perfetto perchè non era umido e in acqua si stava benissimo (mi pare chiaro dalla mia faccia).
Dopo questo piacevole pomeriggio, mi hanno portata a vedere il Lac de Sidi Bourhaba (foto sotto).
Come potete notare, in questa stagione è abbastanza asciutto perchè non ha piovuto molto, però è molto incantevole e in questo periodo anche rilassante perchè non ci sono molti turisti. Noi non ci siamo fermate molto, ma questa riserva naturale è il luogo ideale per il birdwatching (la guida consiglia il periodo da Ottobre a Marzo) dato che si possono vedere più di 200 specie diverse e alcune anche in via di estinzione.
La sera siamo andate a fare un giro nella medina di Kenitra, della quale potete vedere qualche foto.
الاصالة و المعاصرة |
Questa foto della capra è particolarmente simbolica e si intitola "الاصالة و المعاصرة" (Il sacro e il profano) perchè si vedono un uomo con la sua capra (simbolo tipico dell'Eid Al-Adha), una pubblicità con rappresentato il pellegrinaggio (حخ) che si è svolto nei giorni scorsi, mentre il locale sullo sfondo è un nightclub.
Domenica, invece, nel pomeriggio siamo andate a Rabat, dove ho potuto visitare le Tour Hassan (il progetto del sultano almohade Yacoub el-Mansour era di costruire una delle moschee più grandi al mondo, ma morì prima che fosse possibile portare a termine il progetto, i cui resti sono le colonne) e il mausoleo di Mohammed V (dove sono sepolti il nonno e il padre dell'attuale re).
Poi ci siamo spostate verso il centro città e abbiamo visitato la Kasbah Les Oudaias, entrando proprio da Bab Oudaiae (in foto)
dalla quale si poteva ammirare questo paesaggio stupendo.
Percorrendo la via principale siamo arrivate fino alla Plateforme du Semaphore, dalla quale si vede il mare e Bou Regreg, il fiume che separa Rabat dalla vicina Salé.
Purtroppo non avevo caricato completamente la macchina fotografica, quindi sono stata costretta a scattare alcune foto con il telefono-e poi mi è morto pure quello quindi non ci sono foto della medina di Rabat, nella quale ho assaggiato del fantastico succo di canna da zucchero (spremuta al momento) e una fetta di mille foglie deliziosa (لذيذة جدا).
Infine ieri siamo rimaste a casa per festeggiare Eid Al-Adha nella maniera tradizionale. Mi è stato gentilmente prestato un abito tradizionale che mi calzava a pennello, ma niente babbucce perchè in famiglia nessuno aveva un piede neanche lontanamente vicino al mio 39 (sob sob).
Di solito le famiglie qui comprano una capra i giorni prima dell'Eid (vedi foto precedente) per poi ucciderla (anche se il verbo in arabo è ذبح, che non corrisponde proprio al nostro "uccidere"), sempre nel modo tradizionale (a volte anche con l'aiuto di un macellaio), ovvero tagliandole la gola, facendo uscire tutto il sangue e senza far soffrire la capra. Nei giorni precedenti l'Eid, un sacco di ragazzi si mettono ad affilare coltelli per le strade proprio perchè poi la capra non soffra.
Questo rito ricorda la storia di Abramo e il figlio Isacco-sì, nel Corano ci sono molte storie che combaciano con quelle della Bibbia.
Tornando alla mia giornata, alla mattina abbiamo guardato il rito in TV, dove a Rabat il re e l'Imam hanno ucciso una capra a testa dopo la preghiera e poi abbiamo preparato il pranzo (noi non abbiamo ucciso nessuna capra, l'abbiamo comprata già a pezzi) e mangiato. Nella foto qua sotto ci siamo io, Salma (la mia compagna di stanza) e Samia (sua sorella) che felicemente mettiamo dei pezzi di fegato coperti di lardo sugli spiedini. Mmmmmm!
Il menù del primo giorno comprende fegato e polmoni, mangiati con pane, verdure e spezie, mentre il secondo giorno (oggi) si mangia il cuore e un'altra parte che non ricordo, però era molto tenera e chi mi conosce sa che non mi tiro mai indietro di fronte a del buon cibo, quindi ho spazzolato tutti i piatti. Per mandare giù tutto si beve il tipico thè alla menta, che ormai è la mia bevanda preferita insieme ad Hawaii (una bibita all'arancia, cocco e frutto della passione che vendono solo qui).
Infine oggi io e Salma siamo tornate e adesso siamo qui nella nostra adorabile stanza pronte per andare a letto dopo aver fatto i compiti (riassunto di questi 5 giorni in arabo).
Questa breve vacanza mi ha dato tantissimo e sono estremamente riconoscente a Salma e alla sua famiglia per l'incredibile ospitalità! Ho potuto parlare inglese, francese, spagnolo, arabo classico, darija e un pochino-ino-ino di libanese (mancava solo il berbero!) con persone diverse, ho potuto assaporare un sacco di piatti tradizionali (tutto لذيذ) e ho potuto toccare da vicino una parte delle pratiche dell'Islam e della tradizione locale, dopo tanto studio sui libri (un ringraziamento particolare al prof. Martino Diez per tutte le nozioni dispensate a lezione che si rivelano sempre più utili). Consiglio spassionatamente a tutti di viaggiare tanto, di farsi ospitare dalle persone del posto se possibile e di non farsi intortare dalle mille fandonie che ci arrivano dai mass media ogni giorno, perché il mondo è pieno di "persone meravigliose" (citazione capibile solo da chi mi conosce approfonditamente).
Un bacione a tutti e a presto!
P.S. Per altre fantastiche foto seguitemi su Instagram! @alesunshine
[ENG] Hello to all
my dear readers!
While in Italy
school has just started, I have spent 5 unforgettable days in Kenitra (قنيطرة), in the north of Morocco, close
to Rabat. I was hosted by roommate and I’ve been treated like a princess the
whole time (as you can see from the picture below).
We left on Friday morning
after my Arabic class, and three taxis later we arrived at Meknes train
station, from which we took a train to Kenitra. Once we arrived, we had some
amazing cous cous. Cous cous is traditionally eaten on Fridays and everybody gets
some with his/her own spoon from a bigger plate, it’s not poured directly in
everybody’s plate All Moroccan cuisine is very “gathering” and everything is
mostly eaten with hands: you get a small piece of bread, which then it’s used
to get food from the main plate.
At night we did
some shopping in the newest part of the city and then we went to bed early
because we were tired from the trip.
Saturday afternoon
we went to a beach called Mehdiya. Since it’s on the side of the Atlantic Ocean
and not the Mediterranean Sea, waves were pretty high, and surf and kite-surf
are much practiced in this area. The weather was perfect because it wasn’t
humid and bathing in the sea was awesome (I think it’s pretty clear from my face).
After this
pleasant afternoon, they took me to see Lac de Sidi Bourhaba (picture below):
As you can see, now it’s quite dry because it hasn’t rained much, but it’s wonderful
and also very relaxing in this period because there aren’t many tourists. We
didn’t stay for long, but this natural reserve is the ideal place for
birdwatching (the guidebook suggests to go from October until March), since
more than 200 species can be seen, some of them also endangered.
At night we went for a walk in the medina of Kenitra,
of which you can see some pictures here.
This picture with the sheep is very significant to me its title is "الاصالة و المعاصرة" (Holy and Profane) because there’s a man with his sheep (typical image
of Eid Al-Adha), an advertisment representing the pilgrimage (حخ), which took place over the last few days, while the building
in the background is a nightclub.
On Sunday, we went to Rabat in the afternoon, where I
had the chance to visit le Tour Hassan (the project of the Almohavid sultan Yacoub
el-Mansour was to build one of the biggest mosque in the world, but he died
before it was finished, and you can see the remaining columns from the original
project) and the mausoleum of Mohammed V (where the grandfather and father of
the current king are buried).
Then we headed to the city centre and visited Kasbah
Les Oudaias, entering from Bab Oudaiae (see picture)
from which this was the view:
Following the main street, we arrived to Plateforme du
Semaphore, from which we could admire the sea and Bou Regreg, the river that
flows between Rabat and Salé.
Sadly I hadn’t fully charged my camera, so I had to take pictures with my
phone, which eventually died as well, therefore there are no pictures of the
medina of Rabat, in which I had a freshly-made sugar cane juice and a slice of delicious
mille feuilles (لذيذة جدا).
Yesterday we stayed home to celebrate Eid Al-Adha the
traditional way. I was gently given a traditional robe that fitted me
perfectly, but no slippers for me because nobody in the family had anything
even closer to my 39 (8 in the US I guess..?)
Normally families here buy a sheep during the days before the
Eid in order to slaughter it (the verb in Arabic is ذبح), and everything
is always done in the traditional way (maybe with the help of a butcher), which
means cutting the sheep’s throat, letting the blood flow out and not making the
sheep suffer. Many guys gather in the streets to sharpen the knives for this purpose.
This rite recalls the story of Abraham and his son
Isac-yes, in the Quran many stories are shared with the Bible.
Going back talking about my day, in the morning we
watchd the king and the Imam slaughtering a sheep each, in Rabat, after the
prayer, then we made lunch (we bought the sheep already killed and ready to be
cooked) and then we ate it. In the picture below there’s Salma (my roommate),
Samia (her sister) and I happily putting some pieces of liver covered in lard in
the skewers. Mmmmm!
The first day’s
menu includes liver and lungs of the sheep, eaten with bread, vegetables and
spices, while during the second day (today) people eat the heart and another
part that I don’t remember, but it was extremely tender and those who know me
also knows that I never say no to new food experiences, so yeah, I finished
everything. To help you digest all this stuff, people drink a lot of mint the,
which has become my favorite drink along with Hawaii (a coconut-orange-passion
fruit drink that is sold only here).
And finally, Salma
and I came back today and are now in our adorable room on campus ready to go to
bed after having done our homework (a summary of the past five days in Arabic).
This short break
taught me a lot and I’m extremely grateful to Salma and her family for the
incredible hospitality! I had the chance to speak English, French, Spanish,
Modern Standard Arabic, Darija, and a little tiny bit of Lebanese dialect (only
Tamazight was missing!) with different people, I tried a bunch of different
traditional dishes (everything لذيذ) and I could closely see a part of Islam’s practices and local
traditions, after a lot of studying only on books (a special thanks to the
professor Martino Diez for all his notions given at lessons that are more and more useful everyday of my experience abroad).
I would like to
end by suggesting everybody to travel a lot, to be hosted by locals if possible
and to be critical towards all the news we get daily from mass medias, because
the world is full of "persone meravigliose" (quote only
understandable by those who know me closely).
Kisses to
everybody!
P.S. For more cool pictures follow me on Instagram! @alesunshine
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